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Affitti Brevi ai tempi del Coronavirus

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Cosa Succederà agli Affitti Brevi con il Coronavirus

L’impossibilità dei turisti stranieri di raggiungere l’Italia, il divieto di spostamento della popolazione italiana dal proprio domicilio se non per ragioni importanti, l’impossibilità di prevedere la fine dell’emergenza Covid-19 sono i principali motivi per il crollo delle prenotazioni per le Case Vacanza che offrono affitti brevi per ragioni di turismo e di lavoro.

Le abitazioni coinvolte in Italia dalla crisi sono circa 900.000, quasi il 100% delle prenotazioni per questa estate e per il periodo Pasquale sono state cancellate, gli affitti brevi delle Case Vacanza hanno avuto la stessa sorte delle prenotazioni alberghiere e dei B&B.

Il Mancato incasso degli affitti brevi

Il mancato incasso dei mesi estivi vale il 50% del fatturato annuo che per il 2019 è stato stimato in circa 11 miliardi di euro.

La perdita di quest’anno sarà difficilmente recuperabile perché uno degli effetti della futura ripresa sarà quello della diminuzione generale dei prezzi e una diminuzione generale delle prenotazioni, questo è quanto ci dicono Scenari Immobiliari e Nomisma.

Chi ha perso il lavoro durante il Coronavirus o chi ha visto dimezzare il proprio fatturato difficilmente potrà nel breve regalarsi una vacanza, pertanto l’affitto breve sarà quello maggiormente penalizzato quando riprenderà la vita normale.

L’Italia inoltre rispetto ad altri paesi deve investire molto per riacquistare un immagine attrattiva per il turismo internazionale.

Cosa stanno facendo i Proprietari Immobiliari

I proprietari immobiliari che hanno investito sul proprio immobile per destinarlo agli affitti brevi, magari accedendo ad un Mutuo per finanziare l’acquisto o la ristrutturazione, ora con la mancanza degli incassi e con le cattive prospettive reddituali future stanno meditando se destinare la casa alle locazioni a lungo termine o se decidere di metterlo in vendita.

Il numero delle Case Vacanza diminuirà dopo il Covid-19

Non tutti i proprietari di immobili ora destinati all’affitto breve avranno la possibilità di continuare l’attività una volta finita l’emergenza Coronavirus. Alcuni venderanno le loro abitazioni, altri si posizioneranno sull’affitto tradizionale, la restante parte che possiamo ipotizzare del 40% circa continuerà l’attività di Affitto Breve. Pertanto il mercato delle case vacanze rimarrà in essere anche se notevolmente ridimensionato sia nei numeri e sia negli operatori.

Booking e Airbnb ed emergenza Coronavirus

Molte persone si sono affidate a piattaforme di prenotazione come Booking e Airbnb per la gestione e la promozione delle case destinate all’affitto breve.

Con l’ultimo decreto gran parte degli spostamenti sono stati vietati e pertanto per cause di forza maggiore tutte le prenotazioni con arrivo tra l’11 Marzo e fino al 3 Aprile incluso potranno essere cancellate gratuitamente senza costi ne a carico del cliente e senza che la struttura paghi le commissioni. Se il cliente ha prenotato e pagato tramite la piattaforma di prenotazione verrà rimborsato direttamente dall’azienda.

Cosa Possono Fare i Proprietari Immobiliari per fronteggiare la crisi del Covid-19

Per fronteggiare le difficoltà create dal Coronavirus al mercato immobiliare delle seconde abitazioni utilizzate per l’affitto breve i proprietari possono ricorrere ai ripari e attuare alcune strategie utili a limitare il danno.

Convertire l’Affitto Breve in Affitto Lungo

Si prevede che a fine emergenza molte persone cambieranno casa, dopo aver vissuto in quarantena in ambienti poco confortevoli molti cercheranno una casa più grande dove vivere meglio, altri cercheranno una casa più economica con un costo di affitto mensile più sostenibile. L’affitto 3+2 o 4+4 sarà quello maggiormente gettonato.

Vendere la Seconda Casa

Se la casa è stata comprata per essere messa a reddito e questo viene meno molti penseranno di venderla, il mutuo può essere un peso poco sostenibile in mancanza di adeguate entrate economiche. Gli studi immobiliari che sono stati pubblicati in questi giorni ci indicano un mercato immobiliare delle vendite in crescita, molti ritengono che il crollo delle borse faccia deviare gli investimenti di liquidità sul mercato immobiliare, pertanto potrebbe essere un buon momento per vendere.

Migliorare la Qualità delle Abitazioni

Le indagini ci dicono che solo il 40% circa delle Case dedicate all’Affitto Breve rimarrà sul mercato, saranno quelle con minori costi fissi e dove la qualità degli ambienti e del servizio sarà maggiore.

Perciò sarà opportuno ristrutturare gli ambienti e sostituire i mobili vecchi con un arredamento nuovo, migliorare i servizi di check-in e check-out e quelli di assistenza alla clientela, adeguarsi alle normative in vigore, affidarsi maggiormente alle piattaforme online di prenotazione, rivolgersi a professionisti del settore immobiliare.

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